Nella puntata di “Step, passi di danza”, il programma di Rai5 in onda sabato 8 gennaio alle 21.05, si incontrerà il famoso ballerino e coreografo, attore e regista Micha van Hoecke, russo da parte di madre, belga da parte di padre, francese per formazione culturale avendo esordito appena quindicenne nella compagnia di Roland Petit e poi collaborato per venti anni con Maurice Bejart, italiano di adozione per aver proseguito nel nostro paese l’esperienza bejartiana e, nel 1981, fondato la compagnia l’Ensemble con un gruppo di giovani danzatori provenienti dal Mudra creato da Bejart.
Artista poliedrico, che ha sperimentato una forma di teatro totale, dove si fondono danza, recitazione, canto, musica e altre espressioni, Micha van Hoecke dice di sé: «Sono un bejartiano come mentalità , come attitudine, come vedute, come idee ». E non potrebbe essere altrimenti, visto che i passaggi artistici fondamentali della sua carriera sono avvenuti sia quando è entrato a far parte del Ballet du XXème siècle diretto da Maurice Béjart, dove successivamente ha iniziato a dedicarsi anche alla coreografia, sia quando lo stesso Bejart lo ha nominato direttore artistico della scuola Mudra, il prestigioso centro di formazione per artisti di Bruxelles.
Oggi Micha van Hoecke vive a Roma, dove ha da pochissimo assunto la carica di direttore del corpo di ballo dell’Opera di Roma. Step lo ha incontrato proprio qui, intervistandolo nel palco reale dell’ex ente lirico, mentre sul palcoscenico sono in corso le prove della compagnia. «Non volevo fare il ballerino » esordisce «pensavo fosse un mestiere per donne. Poi un giorno, i miei genitori mi portarono a teatro e io, che volevo fare l’attore, mi resi conto che la danza andava ben oltre la parola ». E prosegue: «Adoro l’Italia perché mi ispiro alla commedia dell’arte, alla commedia della vita raccontata con passione. Anche per danzare ci vuole passione, ma non deve essere un sacrificio. Danzare vuol dire liberarsi. Immaginare che quest’arte è solo un lavoro è limitativo ». In Italia Micha van Hoecke ha lavorato con molti artisti, ma ricorda con particolare affetto «tre persone di grandissimo valore: Carla Fracci, con la quale abbiamo fatto tante cose nel passato e anche di recente, Luciana Savignano, con cui condivido un rapporto di ammirazione e di amicizia sin dai tempi del Ballet du XXème, Marzia Falcon, un’artista italiana di grande talento e bellezza fisica, a lei sono particolarmente legato perché l’ho aiutata a crescere e dopo quasi trent’anni lavoriamo ancora insieme »
Fonte: Comunicato Stampa