Il petrolio è ancora oggi una fonte di energia insostituibile, secondo alcune stime basate sulle conoscenze attuali, dovremo farci i conti almeno per altri 100 anni.
Ma la ricerca, la trivellazione, l’estrazione e il trasporto pongono continuamente a rischio l’ambiente in cui viviamo soprattutto se il danno è provocato da uno sversamento di petrolio avviene in acqua.
“Report”, il programma di Milena Gabanelli con “Il Mare Nero” di Sigfrido Ranucci, in onda domenica 31 ottobre alle 21.30 su Rai3, è andato a vedere come funzionano le cose su Vega la più grande piattaforma italiana gestita da Edison e Eni che succhia petrolio nel canale di Sicilia. Ancora, in Lousiana appena dopo la chiusura del pozzo per vedere come stanno funzionano le bonifiche e i risarcimenti. E quali responsabilità stanno emergendo. Dopo l’esplosione della piattaforma della BP nel Golfo del Messico sono fuoriusciti circa 5 milioni di barili, solo il 60% è stato recuperato o bruciato. In tanti si stanno chiedendo dove è finito?
Dicono gli autori: “La risposta viene dall’Italia, e in particolare da un mare dove venti anni fa è colato tanto petrolio e i fondali non sono mai stati bonificati nonostante la legge sull’ambiente del ’98 lo imponesse. Dove sono finiti e come sono stati spesi i soldi destinati per pulire?”
Le telecamere di Report sono anche andate a vedere quali controlli vengono fatti sulle società che cercano petrolio nelle nostre acque e soprattutto come ci comporteremmo se dovesse avvenire una tragedia come quella della Louisiana